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77 Cards in this Set
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Sociolinguistica |
Disciplina che studia i cambiamenti di una lingua in rapporto alle diverse situazioni sociali |
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Varietà linguistiche |
Realizzazioni linguistiche (modi di parlare/scrivere) all'interno della stessa lingua che dipendono dal luogo, dal contesto socio-culturale e dalla situazione comunicativa |
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Varietà linguistiche dell'italiano |
Italiano standard, dialetto, italiani regionali, registri |
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Criterio più importante per individuare le diverse varietà della lingua italiana |
Il criterio diatopico (= geografico) |
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Repertorio linguistico |
Insieme di tutte le varietà dei registri di una lingua |
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Variazione diatopica |
Variazione di una lingua su base geografica. Variazione linguistiche diverse a seconda del luogo di provenienza o residenza di chi parla o scrive. |
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Varietà diatopiche dell'italiano |
Dialetti, italiani regionali Molto accentuata per ragioni storico-culturali |
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Variazione diastratica |
Variazione di una lingua su base sociale |
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Fattori che influiscono sulla variazione diastratica |
Età, grado di istruzione, tipo di professione |
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Variazione diafasica |
Variazione di una lingua sulla base della situazione comunicativa. Contesti diversi richiedono varietà diverse di lingua (chiacchiere tra amici ÷ esame orale) |
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Variazione diamesica |
Variazione di una lingua sulla base del mezzo di comunicazione adottato. Principale distinzione (Unterscheidung): Oralità e scrittura |
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Cos'è una lingua standard? |
È una varietà linguistica che funge da modello di riferimento per l'uso corretto di una lingua e per l'insegnamento scolastico |
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Come si definisce una lingua standard? |
È codificata= c'è un corpus di testi di riferimento che ne fa uso È sovraregionale= consente la comunicazione in un territorio vasto a livello nazionale È dotata di prestigio= è un modello da imitare |
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L'italiano standard ha alla base il fiorentino |
Affermazione del volgare fiorentino nel Trecento Il fiorentino del trecento è stato codificato nel cinquecento e accettato come modello (Bembo) Il fiorentino è stato poi ripreso nel modello proposto da Manzoni |
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Differenze tra italiano standard e fiorentino |
Fiorentino: Gorgia (fenomeno fonetico che si riflette sulla pronuncia: casa - hasa, amico - amiho) Fiorentino: monottongazione di uò: nuovo - novo, buono - bono Differenze lessicali: anello - ditale, guancia - gota, insipido - sciocco |
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A cosa sono dovute queste differenze? |
1) il modello proposto da Manzoni era basato sul fiorentino parlato dalle classi colte, ma di fatto la lingua che viene codificata è scritta 2) a partire dal novecento sono state inglobate nell'italiano standard delle innovazioni lessicali, morfologiche e sintattiche provenienti da altre zone d'Italia (differenze di lessico) |
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L'italiano standard non coincide perfettamente con nessuna varietà linguistica parlata |
L'italiano standard è una lingua artificiale Nessuno possiede l'italiano standard come lingua materna La pronuncia standard è frutto di un apposito addestramento riservato solo ad alcune categorie professionali (la pronuncia corretta è indicata nei dizionari) |
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Come si è svolto Italiano neo-standard? |
Nella seconda metà del Novecento c'è stato un avvicinamento tra varietà scritta e varietà parlata Alcune parole ed espressioni vengono sempre più ammesse nello scritto Anni' 80 del Novecento: ristandardizzazione dell'italiano |
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Italiano neo-standard |
Sintatticamente più semplice (perché più vicini al parlato) Più vario perché accoglie parole ed espressioni provenienti da varie zone d' Italia |
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Tratti dell'italiano neo-standard |
Sintassi: dislocazioni rispetto a SVO Lessico: formazione di nuove parole attraverso prefissoidi (iperattivo, superdotato) |
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Varietà diatopiche dell'italiano |
Varietà linguistiche che dipendono da fattori geografici (provenienza parlanti/scriventi) Le varietà diatopiche dell'italiano sono molto numerose (per ragioni storiche e socio-culturali) |
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L'italiano ha due livelli di variazione diatopica |
1) Italiani regionali 2) Dialetti |
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Regionali |
Locali, di una certa zona (non riguardano le regioni amministrative) |
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Italiani regionali |
Sono realizzazioni linguistiche che stanno a metà tra italiano standard e dialetti Livello fonetico, lingua parlata |
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Grado di regionalità può variare a seconda di alcuni fattori |
Età, livello di istruzione, formalità/informalità della situazione comunicativa |
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Principali differenze tra i diversi italiani regionali d'italiano standard riguardano |
L'intonazione (cantilena - del friulano) La pronuncia (vocali aperte e chiuse) Il lessico (geosinomimi, geoomonimi) La sintassi (varietà meridionali: saluta a tuo padre/ scendi la valigia/...) |
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Geosinonimi (lessico) |
Parole diverse a seconda del luogo per indicare la stessa cosa (ciotola vs scodella) |
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Geoomonimi (lessico) |
Parole uguali con significato diverso (babbo = papà (Tosc.) / Stupido (sicil.) |
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Dialetto |
Varietà linguistica |
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Lingua tetto |
Lingua standard, lingua di riferimento per una nazione |
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Dialetto e Lingua-Tetto |
Differenze funzionali, sociali e comunicative Il dialetto è sempre subordinato rispetto alla "lingua-tetto" |
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Classificazioni dei dialetti d'Italia |
1) Dante, De vulgari eloquentia 2) Ascoli, l'Italia dialettale (1882-1885) 3) Pellegrini, Carta dei dialetti d'Italia (1977)
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De vulgari eloquentia, Dante |
Suddivisione geografica, non linguistica; individua 14 volgari |
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l'Italia dialettale, Ascoli |
Prima classificazione sistematica e scientifica Combina criteri geografici e linguistici Si basa sull'individuazione di isoglosse = tratti linguistici condivisi da più varietà, che permettono poi di distinguerle dalle altre 1) dialetti neolatini non peculiari dell'Italia (ladino, franco-provenzale, ecc.) 2) Dialetti d'Italia ma con sistema linguistico diverso dall'italiano (friulano; sardo) 3) dialetti d'Italia che si scostano (abweichen) dal toscano 4) toscano |
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Carta dei dialetti d'Italia, Pellegrini |
Friulano; sardo Dialetti settentrionali Dialetti toscani Dialetti mediani Dialetti meridionali Dialetti meridionali estremi |
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Due linee immaginarie |
1) linea La Spezia-Rimini 2) linea Roma-Ancona |
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l'Italia suddivisa in tre macroaree |
1) macroarea italiana settentrionale 2) macroarea Toscana 3) macroarea italiana centro-meridionale |
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Fattori che influiscono sull'uso del dialetto |
1) istruzione - 24,8% di coloro che hanno la licenza media parla esclusivamente dialetto in famiglia 2) età - nel 2015 il 32% degli over 75 parla esclusivamente dialetto in famiglia 3) provenienza - ci sono delle regioni definite "roccaforti" del dialetto: Veneto, Calabria, Basilicata |
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Sdialettalizzazione |
Iniziato già con la proposta di Manzoni (reazione automatica non inteso) Promosso dall'azione della scuola |
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Sdialettalizzazione - due facce |
Progresso (per una comunicazione globale) È parte del processo di riduzione della diversità culturale che sta portando all'estinzione delle lingue minoritarie del mondo |
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Alloglotti |
Persone che parlano una lingua diversa dall'italiano e dai dialetti d'Italia all'interno dei confini politici dell'Italia |
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Alloglotti in Italia |
1) provenzali e franco-provenzali 2) ladini e friulani 3) sardi 4) isola linguistica 5) tedeschi 6) isole linguistiche greche 7) slavi 8) isole linguistiche albanesi |
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De Mauro 1970 L'italiano popolare |
Il modo di esprimersi di un incolto che, sotto la spinta (Antrieb) di comunicare e senza addestramento (Ausbildung), maneggia (manipuliert) quella che ottimisticamente si chiama la lingua 'nazionale', l'italiano |
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Italiano popolare |
Il modo in cui gli italiani non istruiti cercano di risolvere il problema della comunicazione uscendo dalla dimensione dialettale L'italiano popolare è una varietà di italiano ustata da incolti o semicolti |
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Problemi di definizione (italiano popolare) |
L'italiano popolare (variazione diastratica) si intreccia inevitabilmente con la variazione diatopica perché spesso la lingua di partenza degli incolti è il dialetto - nell' It. Pop. Si individuano sempre elementi regionali - l'it. Pop. Fa parte dell'It. Regionale - non esiste un italiano popolare unitario |
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Variazione diafasica individua |
1) l'italiano colloquiale 2) diversi registri 3) sottocodici (lingue settoriali) 4) gerghi |
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Italiano colloquiale |
Una lingua parlata I tratti del parlato che definiscono l'italiano neo-standard derivano dall'italiano colloquiale È usata indipendentemente dal livello di istruzione Si caratterizza principalmente per il lessico ed espressioni che hanno sempre un corrispettivo nell'italiano standard |
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I registri |
Livelli di una lingua da scegliere considerando alcuni elementi: -il destinatario (a chi è rivolto il messaggio) -il contesto comunicativo (la situazione e i rapporti tra chi parla/scrive e il destinatario) -lo scopo della comunicazione Il registro è imposto da situazioni esterne rispetto a chi parla/scrive |
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Tre tipi di registro |
1) informale (It. Colloquiale) 2) intermedio o standard 3) formale |
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Registro informale |
Sintassi semplice, frasi brevi Lessico generico, parole abbreviate Modo di dire |
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Registro intermedio o standard |
Sintassi lineare Lessico neutro Pochi modi di dire |
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Registro formale |
Sintassi elaborata Lessico preciso e vario Due varianti: burocratico, aulico |
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Linguaggi settoriali/sottocodici |
Lingue utilizzate in ambito specialistico, caratterizzati da un lessico speciale (tecnicismi) |
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Quattro categorie (tecnicismi) |
1) linguaggi relativi ad attività pratiche 2) linguaggi relativi ad attività teorico-scientifiche nell'ambito delle scienze umane 3) linguaggi relativi ad attività teorico-scientifiche nell'ambito delle scienze naturali 4) linguaggi relativi all'amministrazione |
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Gerghi |
Varietà di lingua dotata di un lessico specifico usata da un preciso gruppo di persone |
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Parlato |
Ha la durata del momento in cui si realizza Mentre si parla si può tornare indietro cambiando le parole L'interlocutore (Gesprächspartner) o il pubblico sono vicini |
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Scritto |
Rimane nel tempo Una volta raggiunta la forma definitiva del testo le parole non possono più essere cambiate - le parole hanno una forza maggiore Il destinatario legge il testo in un momento diverso da quello di composizione |
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Influsso del parlato sulla scrittura |
1) Sintassi: uso dell'anacoluto (Folgewidrigkeit)/tema sospeso 2) Reduplicazione pronominale 3) Aggettivo con funzione avverbiale 4) Uso di articolo + nome proprio, tipico del parlato regionale (Nord) 5) Approssimazione nella gestione dei tempi verbali 6) "che" polivalente 7) frasi scisse 8) Dislocazione a destra/sinistra a partire da SVO 9) concordanza ad sensum con nomi collettivi |
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Prestiti |
Parole di una lingua che entrano a far parte del lessico di un'altra lingua, possono essere accolte nella loro forma originaria oppure possono essere adattate al sistema linguistico di arrivo |
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Prestiti "di necessità" |
Servono per indicare un concetto nuovo, per il quale la lingua non dispone di un corrispettivo (jeans, computer, kiwi...) |
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Prestiti "di lusso" |
Indicano concetti per i quali esistono dei corrispettivi nella lingua: sono superflui (week end, hotel,...) |
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Calchi |
Riproduzione di una parola o espressione di un'altra lingua tramite la propria lingua |
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Calchi formali/strutturali |
Riproducono la struttura del modello di partenza (ferrovia - Eisenbahn/railway) |
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Calchi semantici |
Parole che assumono accezioni di significato proprie di una parola simile di un'altra lingua (congelare un pagamento - freeze) |
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Forestierismi/prestiti integrali |
Parola introdotta in una lingua da una lingua straniera |
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Forestierismi adattati |
Adattati alla struttura fono-morfologica della lingua di arrivo (croccante - francese) Sono indistinguibili (ununterscheidbar) |
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Forestierismi non adattati |
Charmant, Jazz, desaparecido,... |
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Origine dei prestiti |
1) Un tempo, eventi storici particolari 2) oggi, realtà globalizzata/ in seguito a precise circostanze 3) nel medioevo, sempre adattati perché la comunicazione era per lo più orale 4) dal secolo 18, comunicazione scritta, mantenuti nella firma originaria |
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I prestiti in italiano |
Medioevo: dal latino, greco e francese, latinismi, grecismi, francesismi Dal momento: soprattutto dall'inglese, anglismi |
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Anglismi in italiano |
Seicento: interesse per mondo anglosassone - primi anglismi non adattati (coffee) Settecento: magazzini 'riviste' (adattato) + toast, pudding (non adattati) Ottocento: anglismi di ambito ferroviaria e politico Novecento: film, jazz, tennis, sport,... Dal secondo dopoguerra gli anglismi derivano dall'America (sogno americano) |
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Perché si usa forestierismi quando c'è un corrispondente nella propria lingua? |
1) in alcuni casi il successo si spiega a partire dalla velocità di pronuncia di alcune parole inglesi monosillabe 2) prestigio: sogni americano 3) fascino esercitato in campo pubblicitario |
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Morbus Anglicus Castellani, 1987 |
Gli anglismi non adattati minacciano la struttura nell'italiano |
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Serianni, de Mauro |
Pericolo dei anglismi è sopravvalutato: se si guarda al lessico di base il numero dei anglismi è esiguo |
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Italiano e italianismi fuori d'italia |
Medioevo Rinascimento Settecento |
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Medioevo |
Campo marinaresco e commerciale Campo finanziario Campo letterario |
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Rinascimento |
Campo delle arti figurative, architettura e teatro |
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Settecento |
Moda del Grand Tour + influenza dell'Opera lirica |