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12 Cards in this Set
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Cos'è il Diritto Romano? |
- diritto di quella collettività politica organizzata di uomini liberi che fece capo all'antica roma |
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Durata del diritto Romano |
- oltre 1.300 anni - dalla nascita della città di Roma - 754 a.c - fino alla morte dell'imperatore giustinianeo - 565 |
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Periodi della storia del diritto romano? |
- età arcaica - età preclassica - età classica - età postclassica - età giustinianea |
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Evento che ebbe luogo con l'imperatore Giustiniano? |
Compilazione di Corpus iuris Civilis |
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Processo Formulare: La sua nascita |
- si realizza in forza dei poteri del pretore - dinanzi al pretore si poteva litigare: - per legis actiones - per formulas |
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Pretore peregrino: la nascita |
Ma un solo pretore non bastò e venne istituito un secondo pretore, il praetor peregrinus (242 a.C.), con il compito di dicere ius tra:cittadini romani e stranierianche solo tra stranieri. |
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Abolizione delle legis actiones |
•Le legis actiones andarono sempre più a manifestarsi inadeguate, e quindi soppresse• Il processo formulare andò a sostituire le legis actiones,• Il processo formulare divenne il “processo privato ordinario” per tutta l’età classica.• Il processo formulare fu applicato a Roma, in tutto il territorio italico e buona parte delle province. |
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I caratteri del processo formulare: |
-l processo formulare aveva carattere unitario: aveva un solo procedimento per qualsiasi actiones.-Per ciascuna actiones era previsto nell’editto una diversa formula.-Il procedimento, aperto ai cittadini romani e non, era diviso in 2 fasi: - In iure - Apud iudicem.- Le due fasi con funzioni analoghe al processo per legis actiones, ma con una differenza: - Nel processo per legis actiones, le parti erano ammesse ad esprimere le loro ragioni solo nella fase apud iudicem- Nel processo formulare, sia nella fase in iure sia nella fase apud iudicem.- Introduzione della scrittura nel processo formulare. |
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La chiamata in giudizio (ius vocatio |
- Per assicurare la presenza dell’avversario si provvedeva con il ius vocatio. - Era un atto privato -Compiuto dall’attore il quale invitava l’altra parte a seguirlo dinanzi al magistrato -Nel processo formulare, se il vocatus si rifiutava di seguirlo in giudizio, l’attore non poteva far ricorso all’uso della forza, ma era infatti compito del pretore esercitare la coazione indiretta contro il vocatus che non avesse seguito l’attore. - Più avanti venne usato il vadimonium, che fece decadere in ius vocatio. -Nel vadimonium era lo stesso convenuto a promettere all’avversario di comparire dinanzi al magistrato nel giorno concordato. |
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PROCESSO FORMULARE: La fase in iure |
- Venivano fissati i termini giuridici della lite - Presenza attore, convenuto e magistrato iuris dictio. - Il magistrato con la datio actiones approvava il testo della formula (detta anche iudicium – azione giudiziaria, causa, processo) concordata tra le parti e concedeva l’azione richiesta. - La FORMULA: era un breve documento scritto dove c’era - il nome del giudice - la futura sentenza - termini della controversia determinanti per la decisione I magistrati giusdicente erano: - Pretore urbano - Pretore peregrino - Edile curule - Governatori provinciali Tutti coloro che esercitavano giurisdizione sulla base dell’editto (maggiore importanza, l’editto del pretore urbano) - Dinanzi al pretore le parti manifestavano le proprie ragioni- L’attore indicava all’avversario la formula dell’azione che intendeva promuovere facendo riferimento all’albo pretorio (editio actionis) che riproduceva l’editto, dove erano indicati i diversi modelli delle formule. - Faceva seguito la postulatio actionis che era rivolta al pretore, nella quale l’attore chiedeva che si procedesse con l’azione indicata. (l’attore indicava la sue pretese)Se il convenuto non ammetteva: dibattito informale tra le parti con la partecipazione del pretore.01 ) Denegatio actionis: quando il pretore ritenesse infondata o iniqua la pretesa dell’attore. In questo caso la parte attrice rimaneva impregiudicata perché la denegatio non era una sentenza.02 ) La formula e la datio actionis: spesso però il pretore dava l’azione; con la datio actionis dava il via al procedimento.03 ) La litis contestatio: una volta che il pretore fosse stato d’accordo sul testo della formula compiva la datio actionis: la iudicium dabat, dava cioè l’azione richiesta autorizzando il procedimento sulla base della formula.a. L’attore recitava il contenuto: iudicium dictabatb. Il convenuto accettava: iudicium accipiebatc. Erano tutti degli atti volontari che costituivano la litis contestatio:i. Dare iudicium del pretoreii. Dictare iudicium dell’attoreiii. Accipere iudicium del convenutod. La litis contestatio:i. Presupposto indispensabile per dare un giudizio di merito ad una questione controversaii. Aveva effetto preclusivo: non poteva essere ripetutaiii. Aveva effetto conservativo: qualunque evento successivo non l’avrebbe pregiudicata04 ) L’indefensio: quando il convenuto assumeva un atteggiamento passivo di non collaborazione all’istituzione della lite (indefensio), il pretore minacciava sanzioni diverse.La litis contestatio chiude la fase in iure. |
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Diritto Romano |
Il diritto romano è tra i diritti dell’antichità classica l’unico che fu scientificamente elaborato- è il diritto del passato durato più a lungo |
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ETÀ ARCAICA:Periodo |
da 754 a.C. a metà del III secolo a.C |