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78 Cards in this Set

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Il confine tra la fascia di scarpa e la fascia lata:

Legamento inguinale o legamento di aport.

Fascia di Dartos contiene:

Fibre elastiche e fibrocellule muscolari lisce.

Se apriamo la fascia di Dartos a livello del pene all’interno troviamo:

La fascia profonda o fascia di Buck.

Se apriamo Dartos a livello del Scroto troviamo:

La fascia cremasterica o spermatica esterna.

Quelli fasci non sono presenti a livello femminile ma invece a livello maschile si trovano?

Fascia di Dartos, fascia di Bucke fascia cremasterica.

La fascia perineale è:

La fascia di Coll.

Il legamento parametrio e paracolpo nella donna, corrispondono a quel legamento?

Legamento cervicale trasverso dell’utero o di Meckenrodt.

Il legamento parametrio e paracolpo nella donna, corrispondono a quel legamento?

Legamento cervicale trasverso dell’utero o di Meckenrodt, e viene chiamato anche legamento cardinale.

Legamento di tipo fibroso che si trova solo nel maschio:

Setto retto-vescicale o fascia di Denonvilliers.

Come si chiama il punto in cui il foglietto parietale (ricopre i muscoli) e il foglietto viscerale (riveste gli organi) della fascia membranosa o superficiale della pelvi si riflettono?

Arco tendineo della fascia pelvica.

A livello prevescicale c’è connettivo di tipo:

Lasso, che permette di riempire la vescica.

Diaframma urogenitale chiamata anche legamento triangolare:

-si trova tra la fascia inferiore del diaframma urogenitale (membrana perineale) e la fascia superiore del diaframma urogenitale.


-è costituita dal muscolo trasverso profondo.

Diaframma urogenitale chiamata anche legamento triangolare:

-si trova tra la fascia inferiore del diaframma urogenitale (membrana perineale) e la fascia superiore del diaframma urogenitale.


-è costituita dal muscolo trasverso profondo.

Lesione dell’uretra comporta:

Extravasazione (accumulo di sangue ed ematuria.


**se avviene sopra la membrana perineale- extravasazione nella regione ipogastrica, cioè dentro la cavità pelvica nella fascia profonda quindi tra la fascia trasversa e il peritoneo parietale, e avremmo anche ematuria.


**se avviene dopo la membrana perineale- ematuria, e extravasazione tra la parte superficiale (scarpa, Dartos, Coll) e la parte profonda (fascia profonda, Buck, fascia cremasterica) quindi anche a livello dello scroto.

Quanti litri del liquido viene scambiato dalla parte arteriosa a quella venosa in un giorno? Quanti litri di questi passano nella circolazione linfatica?

-20L.


-2L.


Quindi nella circolazione venosa troviamo circa 16-18L.

Edema

Accumulo di liquidi.

Quanti linfonodi possediamo?

Circa 300.

Ovunque ci sia un contatto con l’esterno troviamo:

Tonsille, placche del Peyer e noduli linfatici).

Il decorso o la struttura del sistema linfatico:

Capillari linfatici iniziali, precollettori linfatici, collettori prelinfonodali, linfonodi, collettori postlinfonodali.

Caratteristiche dei capillari linfatici:

Cellule endoteliali di tipo linfatico, mancano nel 99% la membrana basale e mancano di giunzioni seratte.

A livello dei collettori linfatici ci sono:

Valvole a nido di rondine (2 lembi).


Fibrocellule muscolari lisce con un andatamento a spiraliforme.

I Sacchi linfatici (42 giorno) vengono messi in comunicazione attraverso:

Il dotto toracico.

Da dove origine il dotto toracico?

Dalla cisterna del chilo o cisterna del Pecquet, che si trova a livello di 2 vertebra lombare, ed è un allargamento del dotto toracico.

Da dove origine il dotto toracico?

Dalla cisterna del chilo o cisterna del Pecquet, che si trova a livello di 2 vertebra lombare, ed è un allargamento del dotto toracico.

Il dotto toracico si trova tra:

Vena cava inferiore e aorta.


Poi risale verso sinistra e la troviamo tra la vena azigos e l’aorta toracica (quando asportiamo l’esogago.

Grandezza di un linfonodo:

0.5mm - 1cm.

I vasi afferenti portano la linfa al linfonodo a quella zona? E poi cosa succede?

Nella zona subcorticale (reticolo di fibre), poi va nella zona paracorticale (dove ci sono i seni paratrabecolari).


Fino ad arrivare al centro del linfonodo e uscire dall’ilo tramite il vaso linfatico efferente.

Dove si trovano i linfociti B e T a livello del linfonodo?

Zona corticale- linfocito B.


Zona paratrabecolare- linfociti T.

Linfonodo sentinella:

Il primo linfonodo ad essere colonizzato dalle cellule tumorali, questo linfonodo cambia dimensioni e colore e quindi diventa una fonte di metastasi.

Organizzazione generale del linfonodo:

La cellule immunitarie di addensano in numerosi follicoli all’interno dei quali possiamo trovare centri germinativi.


Nella zona midollare ci sono cavità senza limite che costruiscono un rete di minuscoli canali linfatici che attraverso cui la linfa va al vaso linfatico efferente.

A livello midollare del linfonodo troviamo anche plasmacellule:

Cellule che producono anticorpi, si differenziano falla cellule B attraverso la stimolazione dei linfociti T.

A livello midollare del linfonodo troviamo anche plasmacellule:

Cellule che producono anticorpi, si differenziano falla cellule B attraverso la stimolazione dei linfociti T.

A livello del midollo osseo abbiamo la creazione di:

Linfociti B, NK e i precursori dei linfociti T.

Peso del timo:

Nella nascita: 12-15g.


Massimo peso durante l’infanzia: 30g.

Organizzazione vascolo-nervosa del timo:

Irrorazione: dall’aorta, dall’arteria toracica interna e dai primi rami intercostali.


Drenaggio venoso: va nella vena tiroidea inferiore, vene del pericardio, oppure nella vena brachiocefalica di sinistra e di destra anche vena cava superiore.


Innervazione: nervo vago, da nervi del plesso cardiaco. In alcuni casi dal nervo frenico.


Drenaggio linfatico: linfonodi sternali, linfonodi mediastinici e tracheobronchiali.

La struttura del timo è formata da:

Piccoli lobuli.

La struttura del timo è formata da:

Piccoli lobuli.

Cellule del timo:

Parte corticale: timociti, TNC (timo nars cellule), cTEC (cellule reticolociti che presentano l’antigene), macrofagi.


Parte midollare: timociti, mTEC, dendritiche, macrofagi, corpuscolo timico di Hassall (con cellule di natura epiteliale che vanno incontro a dei scienza quindi sono magari necrotiche, è una forma di eliminazione probabilmente delle cellule dendritiche che non hanno più funzionalità)

Il gruppo anteriore o pettorale o toracico segue l’arteria:

Arteria toracica laterale o mammaria esterna.

Drenaggio linfatico della mammella:

Parte mediale- linfonodi sternali.


Parte laterale e centrale- linfonodi anteriori o pettorale o toracico.

I linfonodi diaframmatici ricevono collettori linfatici da:

Dal muscolo del diaframma e da collettori ascendenti che provengono dai linfatici profondi del fegato, satellite delle vene epatiche.

I linfonodi inguinali profondi (a livello della vena femorale), ricevano linfa da:

Il glande del pene e glande del clitoride, quindi organi erettili.

I linfonodi inguinali sia superficiali che profondi vanno nei:

Linfonodi iliaci esterni.

Dimensioni della milza:

Altezza: 11-12cm.


Larghezza: 8 o 5-6cm.


Spessore: 3-3.5cm.


Peso: 200g.

La milza possiede una capsula:

Molto labile ed elastica.

La milza possiede una capsula:

Molto labile ed elastica.

Il margine inferiore della milza va incrociare a:

T12.

La posizione relativa dei vasi che entrano nella milza:

Arteria splenica o lienale si trova superiormente e anteriormente rispetto alla vena splenica.

Qualcosa di particolare sull’arteria splenica a livello della milza:

80-90% forma un grosso numero di rami.


10-20% formano 3-4 rami al massimo.

Splenomegalia:

Aumento delle dimensioni della milza da 3-10 volte.

Quali sono i mezzi di fissità della milza?

-i legamenti peritoneali che sono:


Legamento gastrosplenico- dalla diaframma! Lega la parte posteriore dello stomaco all’ilo della milza (anteriormente).


Legamento legamento splenorenale- posteriormente.


Legamento splenocolico.

Diametro dell’arteria trabecolare della milza-

Circa 200 micron.

La arteriola centrale della polpa bianca della milza è circondata da:

-Pals linfociti T e poi corona di linfociti B.


-dall’arteria centrale escono rami radiali che finiscono nel seno splanico perimarginale.


-l’arteria centrale si ramifica anche nei rami che finiscono nei noduli splancnici linfoidi.

Le arterie della milza che escono dalla polpa bianca, vengono chiamati:

Capillari con il guscio che è formato da macrofagi.


**alcuni di questi capillari si chiamano arterie penicillari- per circolo aperto.


**oppure passò direttamente nel guscio- circolo chiuso.

Cordoni di Billroth:

Sono o cordoni splancnici.


Formato di gruppo di cellule epiteliali con organizzazione reticolare che formano i seni splancnici, all’interno dei quali troviamo capillari aperti, cellule del sangue- eritrociti, macrofagi, cellule dendritiche, rari linfociti, plasmacellule.

Cellule di Kupffer:

Macrofagi a livello del fegato.

Cellule di Kupffer:

Macrofagi a livello del fegato.

Innervazione della milza:

Parasimpatica: nervo vago a livello del peritoneo.


Ortosimpatica: dal plesso celiaco e seguono i vasi.

Innervazione della milza:

Parasimpatica: nervo vago a livello del peritoneo.


Ortosimpatica: dal plesso celiaco e seguono i vasi.

Le tonsille- sistema Malt:

A livello di alcune mucosa:


-cellule m a livello dell’epitelio.


-linfociti e dendritiche a livello della membrana basale.


-i linfociti con l’antigene migrano nei linfonodi e tornano alla membrana basale.


-i linfociti che sono tornati alla m.b stimolano le cellule plasmacellule dei linfociti B di produrre imunoglubolina A che viene secreta a livello della mucosa.

Intestino mesenteriale- Sistema Galt.

A livello del digiuno- nella lamina propria ci sono plasmacellule, linfociti, leucociti extravasali e mastociti.


A livello dell’ilo- placche del peyer, in cui troviamo follicoli linfatici che sono aggregazioni di linfociti.


**quindi passo attraverso la circolazione linfatica o venosa e posso portare le informazioni a zone particolari dell’intestino.

Intestino mesenteriale- Sistema Galt.

A livello del digiuno- nella lamina propria ci sono plasmacellule, linfociti, leucociti extravasali e mastociti.


A livello dell’ilo- placche del peyer, in cui troviamo follicoli linfatici dei noduli linfatici. I follicoli linfatici che sono aggregazioni di linfociti.


**quindi passo attraverso la circolazione linfatica (linfonodo mesenterico) o venosa e posso portare le informazioni a zone particolari dell’intestino.

Caratteristiche comuni con tutte queste postazioni, sistema Malt e Galt:

M- nell’epitelio a livello della mucosa.


Linfociti- M.B.


Presenza di Vasi venosi con endotelio alto- sinusoidi, perché i linfociti possono viaggiare attraverso le vene sia attraverso i vasi linfatici.

Dove si trovano le ghiandole labiali?

Nella lamina propria.

Sensibilità e motricità somatica delle labbra:

Sensibilità: Nervo trigemino (5)- ramo mascellare e mandibolare).


Motricità: nervo facciale.

Corpo adiposo di bichat:

Ultimo residuo di adipe Bruno a livello dell’adulto.

Corpo adiposo di bichat:

Ultimo residuo di adipe Bruno a livello dell’adulto.

Porzioni del dente:

-radice, coletto, corona.


-camera polpare, cemento, smalto.

Cosa forma la gonfosi tra dente e osso alveolare?

Il legamento parodontale o periodontale (gengivale a livello del colletto e dentoalveolare con fibre con orientamento diverso).

Nervi e arterie a livello del palato duro:

-nel foro incisivo: passa il nervo e l’arteria nasopalatina.


-forame maggiore: nervi e arterie palatini maggiori.


-forame minore: nervi e arterie palatini minori.


*i vasi derivano dall’arteria mascellare.


*nervo dal branca mascellare del nervo trigemino.

A livello del vestibolo troviamo il nervo:

Boccale- un ramo del branca mandibolare del trigemino.

A livello del vestibolo troviamo il nervo:

Boccale- un ramo del branca mandibolare del trigemino.

Nervi alveolari per denti e gengive:


Arterie alveolari:

Nervi:


Superiori- branca mascellare.


Inferiori- branca mandibolare.


**del trigemino entrambe.


Arterie:


Derivano dall’arteria mascellare.

I 2 archi palatoglosso e palatofaringeo poggiano sul muscolo:

Costrittore superiore della faringe.

Palato molle:

Irrorazione: arteria palatina discendente o sfenopalatina dal mascellare o arteria palatina ascendente dall’arteria facciale.


Vene: plesso pterigoideo o vena facciale.


Sensibilità sensitiva: nervo mascellare.


Motricità: rami mandibolari e accessorio.

Il nervo linguale:

Scorre tra ghiandola sotto mandibolare e sottolinguale, è un ramo della mandibolare e si occupa della sensibilità propriocettiva della lingua.

Tutte le ghiandole salivari maggiori hanno:

Una capsula connettiviale.

Lancio di Alison:

Pilastra dal diaframma che va all’esofago per far restringimento incontro il reflusso gastro esofago.