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Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770 - 1831) |
L'idealismo hegeliano viene tradizionalmente definito "assoluto" perchè concepisce la realtà come un organismo o sistema integralmente razionale , che ha proprio centro nella "scienza della logica". |
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La vita |
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda 1770 - Berlino 1831) studia teologia, svolge dapprima attività di precettore privato e nel 1801 viene nominato libero docente all'università di Jena; nel 1816 ottiene la cattedra all'università di Heidelberg e nel 1818 si trasferisce definitivamente all'università di Berlino. |
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Le opere |
Fenomenologia dello spirito (1807); Scienza della logica (1812-16); Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817, 1827, 1830); Lineamenti di filosofia del diritto (1821). |
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Insegnamento universitario |
Oltre che a questi lavori, la conoscenza del pensiero hegeliano è consegnata anche ai risultati del suo insegnamento universitario: le celebri Lezioni (di Storia della filosofia, di Filosofia della religione, di Filosofia della storia e di Estetica), redatte a cura degli allievi e pubblicate dopo la sua morte. |
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Dopo la morte |
Dopo la morte di Hegel i suoi allievi si dividono nelle due correnti della destrae della sinistra hegeliane. |
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La destra hegeliana |
Accentua il carattere sistematico e conclusivo della filosofia hegeliana |
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La sinistra hegeliana |
Sottolinea soprattutto l'aspetto dinamico e dialettico e la dimensione storica della filosofia hegeliana |
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La Fenomenologia dello spirito |
Vuole essere "scienza dell'esperienza della coscienza", cioè vuole mostrare il cammino della coscienza verso il sapere assoluto, a partire dalle prime e più semplici manifestazioni dell'essere determinato (la "coscienza immediata"). |
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I 'momenti' |
Hegel suddivide l'itinerario fenomenologico in sei "momenti" (Coscienza, Autocoscienza, Ragione, Spirito, Religione, Sapere assoluto), ciascuno dei quali raccoglie forme omogenee di rapporto fra coscienza e oggetto. |
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Le 'figure' |
I momenti si traducono nella storia in "figure", che esprimono una forma culturalmente determinata di tale rapporto (per esempio, la "coscienza infelice" del Medioevo, che tende all'assoluto senza raggiungerlo). |
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La dialettica fenomenologica |
Procede perciò, attraverso modi sempre più complessi di relazione, dalle forme più elementari di rapporto, che esprimono al contempo il massimo di alterità tra soggetto e oggetto (la "certezza sensibile") al "sapere assoluto", che rappresenta il massimo di unità in cui ogni forma di alterità è tolta. |
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Maturando i concetti |
Nella versione matura del sistema hegeliano, corrispondente all'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, la fenomenologia dello spirito viene limitata ai primi tre momenti (Coscienza, Autocoscienza, Ragione) e viene ridimensionato il suo ruolo speculativo, non essendo più considerata la porta di accesso al "sistema della scienza". |
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L'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio |
Nella sua opera più famosa, Hegel afferma che la "filosofia è necessariamente sistema": ciò significa innanzitutto che il sapere filosofico si sviluppa nei suoi vari ambiti secondo una concatenazione rigorosa, garantita dal procedimento metodico unitario della dialettica. |
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La divisione del sistema hegeliano |
- la logica - la filosofia della natura - la filosofia dello spirito. |
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La logica |
Le categorie (per esempio, "causalità", "azione reciproca") non hanno un valore soltanto formale, cioè non indicano semplici rapporti del pensiero con se stesso, ma costituiscono la struttura sulla cui base si costruisce la realtà concreta. |
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Il mondo reale |
E' infatti sorretto da una impalcatura di nessi logici che sono essi stessi parte integrante di quella realtà che contribuiscono a porre in essere. |
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'Enciclopedia delle scienze' |
La filosofia guarda alla realtà non in modo diretto, ma grazie all'aiuto delle scienze positive, sia per quanto riguarda il mondo della natura, sia per quanto riguarda il mondo dello spirito. |
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'Scienza positiva' |
E' quella attività umana che risponde a domande reali o formula previsioni e nella quale non si esprimono giudizi |
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La filosofia della natura |
E' quindi sostanzialmente una filosofia delle scienze della natura
No filosofia > natura, ma filosofia > scienza > natura |
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La filosofia della storia |
No filosofia > storia, ma filosofia > scienza > storia |
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Le conseguenze |
Dal momento che le singole discipline scientifiche esprimono un livello di sapere che è relativo allo specifico grado del loro sviluppo storico, la filosofia in quanto enciclopedia delle scienze non può non riflettere questa relatività. |
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Evoluzione e non rigidità |
Il sistema non è perciò una gabbia rigida, fissata una volta per sempre, ma per sua natura è impregnato di storicità e quindi destinato a evolversi. |
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Lineamenti di filosofia del diritto |
Afferma che "la filosofia è il proprio tempo appreso in pensieri". |
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"La filosofia è il proprio tempo appreso in pensieri" |
Non solo viene così ribadita la stretta correlazione esistente tra mondo storico e filosofia, ma quest'ultima viene al contempo sottratta a ogni tentazione di prospettare soluzioni ideali ai problemi. |
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Ciò che è reale è razionale e viceversa |
Secondo Hegel, la filosofia arriva sempre troppo tardi; essa svolge piuttosto la sua funzione specifica essenzialmente come coscienza critica della propria epoca, giustificazione razionale dell'esistente. |
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La realtà |
E' il mondo concreto in cui l'uomo deve vivere: la natura come mondo già formato, che l'uomo incontra dinanzi a sé e la cui razionalità viene espressa dalle leggi delle scienze naturali. |
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La realtà |
In un senso più alto è soprattutto quella "seconda natura", che l'uomo produce da se stesso, costituita dai suoi desideri, azioni, bisogni e che forma "il sistema razionale delle determinazioni della volontà". |
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"Il sistema razionale delle determinazioni della volontà" |
Comprende innanzitutto il diritto (giuridico-formale), quindi la moralità ed infine l'eticità. |
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Il diritto |
Sfera dei rapporti propriamente giuridico-formali, in cui l'individuo si comporta come persona astratta |
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La moralità |
Sfera d'azione del soggetto inteso come singola coscienza morale |
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L'eticità |
Si articola nelle sfere della famiglia, della società civile e dello Stato e forma il mondo delle relazioni intersoggettive, della politica e della storia, che costituiscono il terreno concreto dove l'uomo è chiamato a vivere |
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Il compito della filosofia |
Secondo Hegel, è portare in luce la razionalità immanente a questo mondo, ossia determinare le cause, trovare le leggi che regolano i comportamenti umani nella realtà effettuale. |
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L'origine della filosofia |
Secondo Hegel si ricollega alla maturazione di precise condizioni storiche. Come è ripetuto nelle Lezioni sulla storia della filosofia e nelle Lezioni sulla filosofia della storia, la filosofia compare storicamente soltanto là dove si formano libere costituzioni. |
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L'idea di libertà |
Secondo Hegel, si realizza pienamente soltanto nel mondo cristiano-germanico, ossia nell'epoca moderna, perché con il cristianesimo si afferma nella storia il principio che l'uomo è libero per natura, cioè semplicemente in quanto è uomo. |
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Il rilievo dato alla religione cristiana |
Non ha come risultato una connotazione religiosa del sistema hegeliano, ma piuttosto la completa secolarizzazione del cristianesimo. |
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Il principio della libertà di tutti |
Enunciato dalla riforma protestante, trova infatti il proprio compimento con la rivoluzione francese: alla filosofia e non più alla religione è affidato il compito di portare a piena consapevolezza il contenuto di libertà espresso dall'epoca moderna. |
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Coscienza di essere cittadini |
Il senso di questa consapevolezza comporta anche la coscienza di essere cittadini di una comunità politica, cioè della necessità di agire eticamente, secondo un profilo di condotta morale e giuridica in cui si compie gradualmente la libertà dell'individuo. |
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L'eticità e lo Stato |
E' nello Stato che si realizza l'essenza dell'eticità, la quale deve realizzarsi consapevolmente in istituzioni oggettive. |
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La libertà come volontà razionale |
Supera la prospettiva individualistica, agisce nelle istituzioni politiche e le orienta alla realizzazione dello Spirito lungo l'intero svolgimento del divenire storico. |
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La destra e la sinistra hegeliane |
Dopo la morte di Hegel i contrasti sorti sulla possibilità di conciliare la filosofia del maestro con l'ortodossia cristiana protestante e con i fondamenti dello Stato uscito dalla Restaurazione dividono gli hegeliani nelle due correnti |
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Strauss |
Ad aprire la polemica è la tesi di Strauss (Vita di Gesù, 1835) che le narrazioni evangeliche hanno carattere puramente simbolico e mitico e che ciò può essere affermato sulla base della filosofia hegeliana. |
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I 'vecchi hegeliani' |
La destra hegeliana ha i suoi maggiori esponenti in Goschel, Gabler, Conradi e soprattutto in Erdmann. |
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Goschel, Gabler, Conradi e Erdmann |
Essi rifiutano l'interpretazione di Strauss: persuasi dell'intrinseca concordanza tra hegelismo e cristianesimo, ravvisano anzi nell'hegelismo lo strumento più idoneo per giustificare sul piano filosofico le verità essenziali della religione cristiana. |
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I 'giovani hegeliani' |
La sinistra hegeliana è di gran lunga più importante dal punto di vista storico; anch'essa si interessa alla problematica religiosa, ma in termini più critici e razionali. Accanto a Strauss ha tra i suoi rappresentanti Bauer, Ruge, Stirner, oltre che Feuerbach, Marx ed Engels, almeno nella prima fase del loro pensiero. |
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Critica alla religione di Feuerbach |
Ludwig Feuerbach, nel 1830 (ancora vivente Hegel), pubblica anonimi i Pensieri sulla morte e l'immortalità, in cui dichiara l'immortalità individuale incompatibile con il pensiero hegeliano, data la sua indole schiettamente panteistica: immortale è solo l'umanità storica in divenire. |
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L'essenza del cristianesimo di Feuerbach |
Nella sua opera più famosa, Feuerbach interpreta la coscienza religiosa in termini di alienazione. Ciò che costituisce il carattere positivo dell'essere divino è preso a prestito alla natura umana. |
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L'alienazione |
Per questo è il processo in forza del quale ciò che costituisce la ricchezza di Dio è il frutto di impoverimento dell'uomo: compito della critica sarà quello di restituire all'uomo il suo essere perduto, alienato in Dio. |
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La differenza principale |
In linea di massima i difensori e critici della religione tradizionale assumono posizioni rispettivamente conservatrici e innovatrici anche in campo politico. |
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In sintesi: la "Fenomenologia dello spirito" |
Il compito della Fenomenologia dello spirito è presentare il cammino dalle più semplici manifestazioni dello spirito (la "coscienza immediata") fino al punto di vista del "sapere assoluto" per ottenere "il concetto della scienza". |
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In sintesi: i momenti della fenomelogia dello spirito |
La fenomenologia dello spirito ha una funzione introduttiva all'intero sistema del sapere ed è suddivisa in sei momenti (Coscienza, Autocoscienza, Ragione, Spirito, Religione, Sapere assoluto), ciascuno dei quali è articolato in figure. |
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In sintesi: i momenti 'maturi' |
Nella versione matura del sistema hegeliano il contenuto della fenomenologia viene limitato ai primi tre momenti (Coscienza, Autocoscienza, Ragione) e questa non viene più considerata come la porta di accesso al "sistema della scienza". |
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In sintesi: la filosofia come sistema |
Nell'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio Hegel afferma che la filosofia è necessariamente sistema, la cui articolazione comprende la logica, la filosofia della natura, la filosofia dello spirito. |
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In sintesi: la logica |
Particolare rilievo ha la logica: infatti il mondo reale è sorretto da una impalcatura di nessi logici i quali sono essi stessi parte integrante di quella realtà che contribuiscono a porre in essere |
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In sintesi: la realtà storica della filosofia |
La filosofia guarda alla realtà non in modo diretto, ma con l'aiuto delle scienze positive, che esprimono un livello di sapere relativo allo specifico grado del loro sviluppo storico: conseguentemente la filosofia, in quanto enciclopedia delle scienze positive particolari, non può non riflettere questa relatività. |
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In sintesi: la filosofia come coscienza critica |
La filosofia ha come propria funzione specifica quella di essere la coscienza critica della propria epoca. |
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In sintesi: "Solo il reale è razionale e solo il razionale è reale" |
Il principio hegeliano secondo cui ciò che è reale è razionale è ciò che è razionale è reale implica che per realtà si intenda il mondo concreto in cui l'uomo deve vivere, cioè la natura e la cosiddetta seconda natura, che comprende l'ambito del diritto, della moralità e dell'eticità. |
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In sintesi: l'idea di libertà |
L'idea di libertà si realizza pienamente nell'epoca moderna, perché solo con il cristianesimo si afferma il principio che l'uomo è libero per sua natura. Ma è alla filosofia, e non più alla religione, che è affidato il compito di portare a piena consapevolezza il contenuto di libertà dell'epoca moderna. |
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In sintesi: La destra e la sinistra hegeliane |
Dopo la morte di Hegel i suoi seguaci si dividono nelle due correnti della destra e della sinistra, che interpretano diversamente il rapporto fra filosofia hegeliana e cristianesimo, traendone conseguenze anche politiche. |