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35 Cards in this Set

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nervi cranici
I nervi cranici, o nervi encefalici, sono un gruppo di nervi che invece di avere origine dal midollo spinale, partono direttamente dall'encefalo.
Nell'anatomia umana ci sono dodici paia di nervi cranici pari e simmetrici, numerati con numeri romani in base alla loro origine apparente in senso rostrocaudale:

nervo olfattivo (I)
nervo ottico (II)
nervo oculomotore (III)
nervo trocleare (IV)
nervo trigemino (V)
nervo abducente (VI)
nervo intermediofaciale (VII)
nervo vestibolococleare o statoacustico (VIII)
nervo glossofaringeo (IX)
nervo vago o pneumogastrico (X)
nervo accessorio (XI)
nervo ipoglosso (XII)
What is the definition of osteopathy?
Osteopathy uses palpation and manipulation to rid the body of restrictive mechanisms that prevent natural function.
What are the principles of Osteopathy?
1) Structure governs function
2) the role of the artery is absolute
3)The unity of function
4) Autoregulation
What are the four stages of health?
1) Adaptation
2) Compensation
3) Osteopathic Lesion
4) Decompensation
5) Death
How do Osteopaths view pathology?
They look for:
1) internal Causes
2) External Causes
3) Displacement Pathology
4) mutation Pathology
Colpo di frusta
1.E’ importante conoscere la direzione delle forze dell’impatto. è l’assorbimento di un eccesso di forza su un corpo che non è preparato o che non è in grado ad assorbirla.
2.Il trattamento dovrebbe iniziare a tre settimane circa dall’evento traumatico (sul cranio prima di una settimana)
3.complicanze a livello mandibolare e dell’ATM per le implicazioni degli sovraioidei.
Piccolo omento
Relaziona il fegato con lo stomaco e nella porzione superiore relaziona esofago e nella parte inferiore relaziona il duodeno .
Come legamento a seconda della sua direzione avremo 3 porzioni:
Epatoesofagea unisce: fegato --esofago
Epatogastrica unisce: fegato--stomaco
Epatoduodenale unisce: fegato—duodeno
Le fibre orizzontali relative all’esofago, le fibre oblique relative allo stomaco ed infine quelle verticali relative al duodeno.
Grande omento
Il grande omento relaziona la grande curvatura dello stomaco e poi va verso il basso e specificatamente sotto l’ombelico, ed infine si ripiega verso l’alto e si va ad inserire sulla porzione inferiore del colon traverso
La radice del mesentere
va dalla fessura duodeno-digiunale (piloro- c duodenale) che prosegue con le sue 4 porzioni per poi ripiegarsi e diventare digiuno questa fessura prende collegamento con il diaframma.

Per trovare la fessura tiriamo una linea dall’ombelico verso l’emiclaveare a tre dita essendo un ripiegamento dal punto di vista palpatorio ha una maggiore densità . per cui con la palpazione andiamo in questa zona ad imprimere delle piccole pressioni per sentire come ci risponde il tessuto e ci sarà una zona che e’ un pochino piu sensibile e più resistente rispetto al tessuto che c’è intorno.

La radice del mesentere va fino alla valvola ileo-cecale. Dalla radice del mesentere abbiamo la disposizione del mesentere stesso con al fondo del mesentere stesso tutte le anse intestinali che creano bene o male una certa trazione sulla zona di inserzione della radice.
REPERI VISCERALE: ESOFAGO
L’orifizio esofageo e’ posto leggermente a sn della linea mediana, all’altezza di D10
la porzione addominale e’ lunga 3 cm
REPERI VISCERALE: STOMACO
In alto: 5^ costa a sn
In basso: 10^ costa a sn
REPERI VISCERALE: CARDIAS
proiezione anteriore : articolazione fra 7^ cartilagine costale e sterno a sn
REPERI VISCERALE: DUODENO
Si sviluppa da L1 a L4
Dal piloro, sul lato dx di L1 all’angolo duodeno – digiunale a sn di L2
In alto: piano orizzontale passante dall’estremità della 8^ costa
In basso: piano orizzontale passante per l’ombelico
A sx: piano sagittale passante 2 dita traverse dalla linea mediana
A dx: piano sagittale passante 3 dita traverse dalla linea mediana
1^ porzione : corpo di L1
2^ porzione (discendente): corre lungo il lato DX di L2-L3-L4
3^ porzione (orizzontale) : corpo di L4
4^ porzione (ascendente) : segue il lato sn della colonna lombare fino all’angolo DUODENO-DIGIUNALE
REPERI VISCERALE: ANGOLO DUODENO DIGIUNALE
Tre dita traverse a sn di L2
REPERI VISCERALE: DIGIUNO - ILEO
In alto 4 dita traverse sopra l’ombelico
In basso margine superiore del pube
REPERI VISCERALE: FLESSURA COLICA DX e SN
Linea che scende dal cavo ascellare dx all’incrocio con la costa 10^ (da verificare)
Linea che scende dal cavo ascellare sn all’incrocio con la costa 9 ^ (da verificare)
REPERI VISCERALE: SFINTERE DI ODDI
Tre dita traverse a dx della linea mediana a livello di L2
REPERI VISCERALE: RENI
DX: polo inferiore L3
SN: polo inferiore L2
spazio di Grynfelt
permette di approcciare i pilastri del diaframma, lo psoas ed il quadrato dei lombi
DIAFRAMMA
Rispetto agli altri muscoli che siamo abituati a considerare, anziché avere i tendini distalmente, ha una porzione tendinea importante che prende il nome di centro frenico che è collocata all’interno (parte bianca sulle immagini) sulla parte esterna abbiamo invece tutta la porzione contrattile che sono tutti muscoli digastrici che vanno ad inserirsi su diverse porzioni (porzione sternale = sull’apofisi xifoidea, di porzione costale laterale dx, laterale sx, e di porzione lombare)
A livello costale il diaframma si inserisce sulla 7 costa, in maniera indiretta interessa anche la 6; ha un’inserzione lombare importante che prende il nome di pilastro del
Diaframma ,sono due uno dx e uno sx. Ricordare che quello dx è più lungo, sui testi c’è un po’ di confusione sull’inserzione, ci soddisfa però quello che diceva a dx più lungo si ferma a livello di costovertebrale su L3 con delle digitazioni sul disco tra L3 L4, idem a sx, si ferma sul corpo vertebrale di L2 con delle digitazioni sul disco L2 L3.
All’esame sono L3 dx, L2 sx.
Questi pilastri non sono l’unica porzione , sono divisi in fasci; i fasci che ci sono sempre sono uno medio e uno laterale, qualche volta ce n’è addirittura uno intermedio tanto a dx quanto a sx.
Questi fasci hanno la particolarità di permettere attraverso le loro fibre il passaggio del simpatico e di due nervi tanto a dx quanto a sx che sono il piccolo ed il grande ischiatico.
Dolore addominale
dolore riflesso: metamero T4-T9 (membrana di Glisson da n.frenico)
FEGATO
dolore riflesso: metamero T4-T6
ESOFAGO
Dolore riflesso: dermatomero T6-T9.
STOMACO-PANCREAS
Dolore riflesso: dermatomero T6-T8
MILZA
Dolore riflesso: dermatomero T8-T10
DUODENO
Dolore riflesso: dermatomero T8-T12
INTESTINO TENUE MESENTERIALE (DIGIUNO-ILEO)
Dolore riflesso: dermatomero T10-L3
INTESTINO CRASSO
Dolore riflesso: T10-L1
RENE
Nutazione /Contronutazione Sacro
Solco da un lato chiuso,
AIL stesso lato anteriore/craniale;
Bordo inferiore dallo stesso lato + craniale, arto inferiore + corto;
Test del rimbalzo positivo (resistente).
Sacro unilaterale posteriore
5 principi (Sutherland) CRANIOSACRALI
La dinamica cranio sacrale si basa su 5 principi (Sutherland), ordinati dal centro, il motore, alla periferia:
motilità intrinseca delle masse cerebrali,
fluttuazione del liquor,
membrane di tensione reciproca,
mobilità delle ossa craniche,
mobilità del sacro tra le iliache
Scopo: la tecnica del CV4
Scopo: la tecnica del CV4 applicata alla squama dell’occipite diminuisce significativamente la capacità di adattamento di questo osso, questo vuol dire che durante la fase di flessione della base quindi di flessione dell’occipite noi andremo a diminuire la possibilità dell’osso di adattare nella forma del cranio e quindi questo si ripercuote a livello fluidico favorendo una miglior veicolazione del liquido LCR.
Quindi la restrizione dall’esterno della mobilità della squama occipitale, produce un’aumento di pressione idraulica dei liquidi intra-cranici e indirizza la pressione idraulica in tutte le direzioni possibili.
In tal modo la CV4 favorisce il movimento e tutti lo scambio di liquidi.
Il CV4 influenza la mobilità del diaframma, della respirazione, tutto ciò che è sotto il SNA, riequilibrando il sistema orto e para (sembra causare un abbassamento del tono del simpatico). Utile nei casi in cui e indicato il pompaggio linfatico, febbre, lesioni acute e croniche dell’apparato locomotore, artrosi degenerative congestioni polmonari e cerebrali, nel regolare il travaglio e ridurre gli edemi da declivio, migliora la mobilita dei tessuti e dei liquidi, porta il sistema autonomo a rispondere in modo flessibile, quindi possiamo definirla una tecnica a largo raggio.
vertebre monosegmentarie o plurisegmentarie
monosegmentarie: 1 o 2 vertebre con la stessa posteriorità (da trattare)
Plurisegmentarie: + di 2 vertebre con la stessa posteriorità
Devo valutare le posteriorità delle trasverse delle vertebre che ho in esame
POSIZIONE TRASVERSE VERTEBRALI
D1-D3 trasverse al livello della spinosa della vertebra in esame
D4-D6 trasverse tra la spinosa della vertebra in esame e la spinosa della vertebra soprastante
D7-D9 trasverso a livello della spinosa della vertebra sovrastante
D10-D12 le trasverse tendono gradualmente a tornale a livello della spinosa della vertebra in esame