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88 Cards in this Set

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ILIACA IN POSTERIORITA (Miotensiva)
ILIACA IN SUPERIORITA'
Iliaco (fasciale)
TECNICA ILIACA IN ANTERIORITA’, 4 PUNTI CARDINALI
TECNICA ILIACA IN POSTERIORITA’ (MIOTENSIVA)
TECNICA ILIACA IN ANTERIORITA’ (MIOTENSIVA)
Decoattazione globale pube
TEST DI VALUTAZIONE ILEOPSOAS
ILEOPSOAS ENERGIA MUSCOLARE
Paziente supino e in diagonale rispetto al lettino (molto in diagonale rispetto a iliaca: coscia tutta fuori dal lettino con parte el gluteo!)
Gamba da trattare giù dal lettino

Se il lettino è basso e il piede tocca per terra, arpionate il suo tallone per tenerlo sollevato
Psoas con leva arti inferiori
"massaggio trasverso profondo". Cercare sempre tuti e 2 con contrazione. Tenere a 90° le gambe a livello delle caviglie! Cercare il punto più conratto con le ginocchia ed aspettare il rilasciamento.
ILIACA IN ANTERIORITA
ILIACA IN POSTERIORITA
Pube in inferiorità correzione tecnica e. m.
Paziente supino, operatore controla-
terale, flessione e adduzione coscia con mano operato-
re sulla sips relativa
In modo da poter im-
primere con il tallone
una spinta in direzio-
ne mediale e craniale
Pube in inferiorità correzione tecnica e. m.
Paziente supino, operatore controla-
terale, flessione e adduzione coscia con mano operato-
re sulla sips relativa
In modo da poter im-
primere con il tallone
una spinta in direzio-
ne mediale e craniale
Pube in superiorità correzione tecnica e. m.
Pube fasciale
Grande omento
Piccolo omento
TECNICA RADICE MESENTERE
ricercare v ilececale (3+2 dita a sin e sopra ombelico) e duodenodigiunale. Ora CON LE SPALLE BELLA TRAZIONE TRASVERSA VERSO LA SPALLA DX DEL PZ
ESOFAGO E MEDIASTINO
Tecnica da usare raramente, molto somato-emozionale. Ricercare molta profondità con la mano distale
VALVOLA ILEO-CECALE
VALVOLA ILEO-CECALE
FLESSURA DUODENO-DIGIUNALE
SFINTERE DI ODDI
GRANDE MANOVRA ADDOMINALE
ANGOLI COLICI
ANGOLO COLICO SX e DX
Palpazione a 5 dita
TEST ERNIA IATALE
TECNICA PER ERNIA IATALE (seduto)
Operatore alle spalle del pz. Lo sostiene
Braccio dx. dell’operatore passa sopra la spalla dx. del pz. Il sin. Sotto l’ascella sin.
Le mani dell’operatore sono a livello di k10 entrano sotto la rampa condrocostale a sin. prendono credito di pelle e vanno verso la profondità con supinazione dita
Si chiedono cicli respiratori (2/3)
In inspirazione accompagno verso il basso
In espirazione impedisco la risalita
DRENAGGIO OTS
DRENAGGIO OTS CON ARTO SUPERIORE
Rilasciamento fasciale cervicale
Rilasciamento toracico sup
Ioide / xifoide
SACRO NUTATO DX-DX
MANOVELLA (attenzione: raramente si fa perchè il sacro nutato, specialmente con segni e sintomi SIN, è viscerale e migliora da solo!)
Paziente a sn del lettino, (l’asse di rotazione sul lettino=arto + lungo);
Solleviamo i piedi;
Abbracciamo le gambe del paziente, solleviamo le cosce e passiamo sotto con la mano;
Portiamo le gambe del paziente sulle nostre, portando il sacro perpendicolare al lettino;
Mano craniale da spia su SIPS e su solco;
Chiedere spinta dei piedi verso il soffitto, ripetere tre volte.
SACRO CONTRONUTATO DX-SN
ARCO

Paziente decubito laterale, arto + lungo in alto;
Trazionare verso il lato opposto del lettino, mettendo la porzione lombare in neutralità; Derotazione NON verso operatore ma cranialmente a mettere ancora più tensione)
Ancorare al bordo del lettino l’arto appoggiato al lettino, l’altro arto fuori dal lettino;
Mano craniale da spia su SIPS e su solco;
Mano caudale su coscia del paziente e mettere in tensione;
Il paziente spinge ginocchio verso il soffitto per sei secondi e recupero, ripetere tre volte.
Sacro unilaterale anteriore
Sacro unilaterale posteriore
Ascolto/ Correzione mov. Sacrali
Sacro – bacino fasciale
Sacro (ascolto-induzione) fasciale
Legamento inguinale fasciale
Valutazione Coccige
Correzione per coccige lateralizzato sin
Correzione per coccige curvo o a banana
"IGI TEST"
Da o° a 15° si lavorano solo i rotatori dell’anca (piriforme, psoas, otturatori, adduttori.)

Da 15° a 30° sacro contronutato quindi tecnica ad arco, avremo sempre parametri discordi. TENDENZIALMENTE STRUTTURALE
es;: se il piriforme di destra è contratto, sarà un sacro destro - sinistro, ovvero guarda a destra su asse sinistro quindi paziente su fianco sinistro

Da 30°-45° sacro nutato quindi tecnica a manovella parametri concordi. TENDENZIALMENTE VISCERALE
Es: piriforme contratto a destra avremo sacro destro-destro, paziente su fianco sinistro.
Tecnica per ilio-sacrale in posteriorità
Tecnica per ilio-sacrale in anteriorità
Pavimento pelvico e legamenti sacro ischiatici
Pelvi con leva dell’arto inferiore
Ioide - xifoide fasciale
Valutazione della gabbia toracica
L’operatore valuta la densità del torace nelle varie zone, la simmetria e l’asimmetria della parete toracica durante la respirazione.

La valutazione di un gruppo di coste si fa in respirazione spontanea a livello dell’articolazione condro-costale.
Durante la valutazione con paziente supino le dita devono essere perpendicolari alla costa e le dita molto aperte vicino all’articolazione condro-costale


Movimento costale:
in inspirazione:movimento costale verso l’alto
in espirazione: movimento costale verso il basso
Le disfunzioni costali respiratorie
RESTRIZIONI IN ESPIRAZIONE COSTE MEDIO-ALTE (durante l’espirazione la costa non scende come la controlaterale)
Per dare mobilità ad un parametro espiratorio si accompagna la costa nella discesa.
Prima però, bisogna togliere i freni che possono ostacolare i movimenti espiratori; scaleni, piccolo pettorale, e tutte le strutture che dal collo scendono.
Si fa lateralizzando leggermente il capo del pz per il tratto alto e lateralizzando leggermente il tronco per il tratto medio-basso.
RESTRIZIONI IN ESPIRAZIONE COSTE MEDIO-BASSE (durante l’espirazione la costa non scende come la controlaterale)
RESTRIZIONE INSPIRATORIA La costa o un gruppo di coste non salgono quanto le controlaterali durante una I (K3-K5)
RESTRIZIONE INSPIRATORIA La costa o un gruppo di coste non salgono quanto le controlaterali durante una I (K6-K10)
La clavicola dx presenta una restrizione inspiratoria
La clavicola presenta una restrizione espiratoria
Tecnica di correzione per l’articolazione gleno-omerale in RI
Pz.seduto, op. omolateralmente al lato da trattare
op. pone i pollici a fare da fulcro sul terzo prossimale dell’omero, le altre dita fasciano l’articolazione
La mano del pz. appoggia sulla spalla controlaterale e sull’avambraccio dell’op. che può così controllare RI ed RE dell’omero
Ricerca del punto di bilanciamento agendo sui tre parametri dello spazio
Il pz. si lascia cadere sulle mani dell’op. per aumentare la compressione, ruota il capo e posteriorizza la spalla opposta. Può essere fatto anche in distrazione
L’op. non deve perdere il punto di bilanciamento ed attendere passivamente lo still point e la fase espansiva
BLT scapola
La mano posteriore dell’osteopata fa un appoggio ampio sulla scapola del soggetto e la fa basculare verso l’esterno, esercitando anche un po’ di pressione verso l’angolo inferiore della scapola, così da mettere in tensione il tendine del muscolo sovraspinoso.
Il pollice dell’altra mano contatta il margine laterale della scapola nel cavo ascellare, parallelamente alla seconda costa, e anteriormente al fascio vasculo-nervoso.
Si cerca il fulcro agendo contemporaneamente con entrambe le mani
Quando si incontra il fulcro, il polso della mano anteriore fa un movimento di rotazione esterna, così da portare la faccia palmare del pollice verso l’alto.
Si attende che avvenga il rilasciamento e la fase di espansione che mi conferma la fine della tecnica
BLT clavicola
Si applicano il pollice ed il dito medio delle due mani sotto le estremità delle clavicole e si chiede al paziente di inspirare profondamente per apprezzare un’ eventuale asimmetria nei movimenti di rotazione; gli si chiede poi di appoggiarsi anteriormente, con un movimento limitato del tronco, sulle nostre dita.
Dobbiamo sostenere le clavicole insieme supero-lateralmente, così da mettere in tensione i legamenti acromion-sterno-clavicolari; potremo così apprezzare la loro libertà legamentosa.
Se non ci sono particolari disfunzioni possiamo rimanere in questa posizione fino a giungere ad un bilanciamento legamentoso bilaterale.
BLT TECNICA PER LA I COSTA
Il pz. è seduto, con le gambe fuori del tavolo.
Il dito indice(o medio) dell’operatore prende contatto, posteriormente, il più vicino possibile all’articolazione costo-trasversaria, un po’ all’esterno di D1.
Anteriormente, l’indice poggia sopra la clavicola, mentre la punta del medio, appena di sotto alla clavicola stessa, appoggia sull’articolazione sterno-costale.
Si chiede allora al paziente di spostarsi lentamente di lato finché non si avverte il suo peso ben bilanciato sulle dita.
Qualora si voglia accentuare la tensione legamentosa, si chiede allora al pz. di ruotare lentamente la testa dal lato opposto finché il movimento non si arresta sotto la punta dell’indice.
Si attende poi il rilasciamento, dopodiché s’invita il pz. a riportare la testa in posizione neutra ed il peso del corpo alla verticale.
E’ necessario accompagnare con le mani questa fase di ritorno
Si può richiedere per la correzione anche la collaborazione respiratoria.
BLT TECNICA PER LA II E III COSTA
E’ necessario prendere un contatto con queste coste di sotto all’ascella.
Il pz. e l’osteopata si trovano posizionati come già descritto nelle tecniche precedenti.
Per contattare la II o III costa, con il pollice della mano anteriore si prende un contatto sotto l’ascella del soggetto.
Mentre il pz. solleva lentamente la spalla, il pollice dell’operatore ne segue la risalita scivolando, con la sua superficie palmare, lungo il gran dentato, in avanti del sottoscapolare.
Si invita poi il soggetto a rilasciare lentamente la spalla verso il basso, mentre il pollice resta fermo in alto, così che i tessuti scivolino sopra di esso, come un guanto che calzi la mano.
Le altre dita poggiano, allargate, sulla parte anteriore del torace.
La mano posteriore prende contatto, mediante il secondo o terzo dito, con l’articolazione costo-trasversaria, mentre il pollice è posto anch’esso nel cavo ascellare, a contatto con quello della mano anteriore.
Il restante svolgimento della tecnica è identico a quello precedentemente descritto.
BLT TECNICA dalla IV alla X COSTA
Il pz. è seduto sul lettino; l’osteopata è in piedi sul lato costale da trattare.
L’indice o il medio delle due mani (secondo la grandezza del torace del soggetto) circondano anteriormente e posteriormente la costa in lesione, che viene sorretta dal basso. In avanti la punta del dito è posta il più vicino possibile alla giunzione costo-cartilaginea, nella parte posteriore alla giunzione costo-trasversaria e costo-vertebrale, nel mentre i due pollici si congiungono sulla porzione laterale del torace.
Si chiederà al paziente, il cui busto rimane eretto, di spostare lateralmente il corpo per venire ad appoggiarsi sulle mani dell’operatore, il quale deve mantenere una posizione stabile, con i piedi ben fermi, se necessario il bacino appoggiato contro il lettino ed i gomiti a contatto col proprio torace, così da creare un’unità solida in grado di sostenere il peso del paziente per fare ben eguagliare le due forze in opposizione, fino al punto che i legamenti si mettano in moto per ricercare nello spazio la posizione migliore per la costa lesionata.
Durante la tecnica il pz. si deve sentire sorretto dalle mani dell’osteopata.
Per creare un po’ di tensione nella zona di questi legamenti, si può chiedere al pz. di spostare lentamente la spalla opposta verso l’indietro.
Se la costa è in lesione di inspirazione, per esagerarla si chiede al paziente un’ apnea inspiratoria e la correzione qui avverrà nella successiva fase di espirazione poiché la costa, a quel punto, è completamente fluttuante in un proprio punto d’equilibrio, dove non c’è più alcuna resistenza.
Se la costa è in lesione d’espirazione, si chiederà invece al paziente un’apnea espiratoria; in tal caso la correzione interverrà nella successiva fase di inspirazione.
Si attende finché non si avvertirà una sensazione di rilasciamento ed un movimento di espansione costale.
Si chiederà infine al paziente di riportare la spalla in posizione neutra e di raddrizzarsi lentamente.
E’ di fondamentale importanza accompagnare con le mani il soggetto nella fase di ritorno, finché egli non abbia riacquistato il controllo volontario muscolare della sua postura.
PROTOCOLLO CRANIOSACRALE
TECNICA elevatore della scapola
MIOTENSIVA MUSCOLO SUCCLAVIO (E TESTA OMERALE)
SCAPOLA MIOTENSIVE
Scollamento scapola
DISFUNZIONI IN COMPRESSIONE CRANIOSACRALE
TECNICHE DI ENERGIA MUSCOLARE (MITCHELL)
D1-D4
TECNICHE DI ENERGIA MUSCOLARE (MITCHELL)
D5-D9
TECNICHE DI ENERGIA MUSCOLARE (MITCHELL) D10-D12
Dirette cervicali
Ricordarsi di non schiacciare troppo, portare BENE in tensione (estendere e forward++ la testa)
C7 – D1 SUL FIANCO DIRETTA
Precisi come dei neurochirurghi. Il lavoro deve essere fatto esclusivamente su C7, con C6 chiusa su C7 e C7 libera da D1 perchè deve avere lo spazio di essere manovrata tramite il tratto cervicale.
NB: La lateralità serve solo per creare lo spazio e la possibilità di muoversi a C7!
Il trust viene dato in rotazione!
Il trust viene dato su C7! (e non su D1) che è trascinata da C6
Bisogna imparare a tenere ben ferma D1 perchè la manovra sia mirata.
Il pollice blocca D1 e la punta del pollice deve sentire l’apofisi di C7 per evitare che si avvicini troppo a D1; se si chiude anche C7 il trust verrà dato su D1-D2 e non su C7-D1
Quindi estendo e sento arrivare il movimento (se lo sento su D1 sono già oltre), poi ruoto e lateralizzo (poco) poi ruoto ancora e sento un fine corsa. A questo punto darò poi il mio trust in rotazione su C7, che è agganciata da C6 ma libera da D1 (che la tengo io col pollice).
Il trust è in rotazione. La lateralità serve solo per svincolare C7 e permettergli di ruotare fino a “fine corsa” (non reale), per poi dare il trust.
Tecnica C2 con movimenti oculari
Tecnica C2 con movimenti oculari
TFE/TFS INTERPRETAZIONE
TFE
TFS
Concetto importantissimo nell'esecuzione delle tecniche
Creare un corpo unico con il paziente, avvolgendolo, danzando con lui (cravatta)
Test palpatorio per priorità sacro o iliaca
PZ supino, fare alzare gamba contolaterale (operatore su sedia).
Con dita nei solchi chieerela contrazione prima del quadricipite DX poi SIN contro spalle operatore. Se "si riempiono" è iliaca, non acro disfunzionale. QAltrimenti è sacro, anche se spesso il sacro è solo una conseguenza...subisce molti compensi
Correzione C2
Con diretta o movimenti oculari ma attenzione: SPESSO C2 COMPENSA, BISOGNA TRATTARE SOPRA O SOTTO!
VALUTAZIONE OAE
OAE è una articolaz neurologica importante sull’oae si inseriscono le membrane craniche, la dura madre si inserisce su C3 molto su C2 C1 e forame dell’occipite.

a) C1 = lavora in I legge - C2 = lavora in II legge
b) Il complesso OAE comprende il tratto cervicale superiore (base cartilaginea occipitale - C1 - C2)
c) Non comprende dischi intervertebrali
Per reperire c1 seguo la punta delle mastoidi e sono su c1, c2 si trova laterale alla spinosa di c2 (c1 è più larga c2 è più stretta)
La tecnica vista in cranio va a creare una detensione delle membrane.
Spostando gli occhi da un lato si avrà una rotazione vertebrale nella stessa direzione, compare la posteriorità omolateralmente al senso di rotazione degli occhi, idem in flex e ext.
L’occhio dominante determina una maggior posteriorità ed è generalmente il dx.
OAE CORREZIONE non strutturale
Check Globale Osteopatico